Come farti capire dal tuo cane, ecco i modi per comunicarci

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Da secoli i cani condividono la loro vita con gli umani, al punto che anche la loro evoluzione è andata di pari passo e il comportamento dei primi è stato influenzato dai secondi. Sebbene i due riescano a comunicare ad alti livelli, alcune strategie possono perfezionare questo intenso rapporto ed evitare la frustrazione dell’uno o dell’altro. Qui di seguito è presente una mini guida sulla comunicazione verbale e paraverbale tra uomo e cane: è bene tenere sempre presente che non tutti i cani sono uguali e anche loro hanno delle preferenze.

Comunicare verbale con il cane

Sebbene i cani non abbiano il dono della parola, l’esperto comportamentalista degli animali, il Dr. Stanley Coren, sostiene che possano imparare almeno 165 parole e capire il tono con cui ci si rivolge a loro.
Ad esempio, sembra che i cuccioli tendano a interagire con le voci femminili acute registrate, mentre gli adulti perdano subito l’interesse, forse per il fatto che non è realmente presente la persona. Tutti i cani indistintamente, invece, si interessano di più alle voci squillanti che a quelle cavernose, inclusi fischi e schiocchi di baci: per attrarre il cane quando si spaventa o si distrae in un ambiente rumoroso, la voce deve essere all’altezza del rumore circostante.

Comunicare senza il “No!”

Alzare la voce non è un modo efficace per comunicare con il cane: se per caso Fido fa qualcosa di sbagliato, il “no” urlato forse lo farà smettere, ma non ne correggerà il comportamento. In questo caso forse l’animale potrà capire che il padrone è arrabbiato ma non per quale ragione.
Il “no” è una parola usata spesso, che potrebbe non fornire le giuste informazioni sull’accaduto.
Anziché urlare “No!”, sarebbe meglio insegnare al cane quali comportamenti non sono graditi sostituendo la parola con “Lascia!”, se lo si vuole allontanare da un oggetto o dal cibo, oppure “Seduto!” quando vi salta addosso: ciò serve affinché capisca di dover sostituire un comportamento sbagliato con uno corretto.
Non essendo dotati della parola, i cani comunicano principalmente con il linguaggio del corpo, quindi per esprimere la propria emotività utilizzano coda, bocca, orecchie, occhi e movimenti: non è un caso che numerosi addestratori, per insegnare “Seduto!” o “A terra!”, si affidino ai gesti piuttosto che alle parole.

Farsi capire usando il guinzaglio

Uno dei migliori strumenti per comunicare con il cane è senza dubbio il guinzaglio, una sorta di forma di collegamento tra il corpo dell’uomo e quello del cane.
Il modo il cui afferrate il guinzaglio parla già da sè, ad esempio, se sarete tesi tenderete ad afferrarlo in modo rigido; se tranquilli, lo terrete in maniera rilassata e poi passeggerete piacevolmente; se di fretta, spesso strattonerete il povero animale quando si fermerà ad annusare il terreno o le piante.
L’andatura durante la passeggiata e il modo di tenere il guinzaglio rappresentano già un modo di comunicare con Fido: il suo atteggiamento in certi posti rispecchierà il vostro stato d’animo. Ad esempio, se rimarrete sicuri e tranquilli anche avvicinandovi a dei cani che abbaiano o in un posto molto rumoroso, lui lo percepirà e farà lo stesso.
Il guinzaglio è un modo per tenere l’amico a quattro zampe al sicuro e non uno strumento di correzione, anche per questo motivo occorre rimanere sereni e calmi, usando un tono di voce e un linguaggio del corpo adeguati.

Conclusioni

Il rapporto tra cane e uomo è fatto di segnali che devono essere amorevoli, così da facilitare ulteriormente la comunicazione. Ricorrendo a un linguaggio comprensibile, sarà possibile educare Fido al meglio e ottenere rapidi risultati.

Erika Montani: