Il gatto "con i guanti" è il Sacro di Birmania, leggi tutte le sue curiosità

21 Aprile 2023 - Erika Montani

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Il Sacro di Birmania è un gatto gentile, galante e con gli occhi blu zaffiro.
Scoprite dunque carattere e aspetto di questo felino dalle origini misteriose.

Sacro di Birmania origini

Il nome Sacro di Birmania prende nome dal’omonimo luogo d’origine, ossia la Birmania e odierna Myanmar.
Secondo un’antica leggenda, questi gatti vivevano tra le mura dei monasteri e avevano i compito di vegliare sulla statua di Tsun Kyan-Kse, che secondo la tradizione Khmer è la dea della reincarnazione delle anime.

Gatto Sacro di Birmania e diffusione in Occidente

La diffusione del gatto Sacro di Birmania in Occidente è tuttora sconosciuta, ma, secondo alcune persone, essa ha avuto inizio nel Novecento, quando una coppia di questi felini venne regalata a una coppia di francesi in vacanza in quel Paese orientale.
L’esemplare maschio morì durante in viaggio, mentre la femmina incinta, riuscì a sopravvivere e diede alla luce i suoi piccoli.

Gatto Sacro di Birmania carattere

Il carattere del Sacro di Birmania è gentile, mite, si inserisce con facilità nei contesti domestici e tende ad affezionarsi molto al padrone.
La sua curiosità e voglia di giocare resta anche quando diventa adulto, tanto da non perdere occasione di arrampicarsi sui tetti e andare a caccia di uccellini e piccole prede.
Questo felino viene inoltre soprannominato gentilgatto, in quanto il maschio tende a far mangiare prima la femmina e i piccoli.

Gatto Sacro di Birmania aspetto fisico

Questa razza felina presenta medie dimensioni, muscolatura possente, corpo longilineo e pelo medio-lungo.
Gli esemplari maschi sono in genere più grandi rispetto alle femmine.
L’appetito non è pressoché mai eccessivo, poiché, essendo un gatto piuttosto schizzinoso e amante della dieta varia, riesce a regolare la quantità del cibo in modo del tutto autonomo.
Durante i primi giorni di vita, il pelo dei cuccioli è totalmente bianco, ma col passare del tempo cominciano a comparire macchie di colore scuro su manto, orecchie e muso.
Gli occhi sono invece blu e le estremità di tutte e quattro le zampe sono bianche; non a caso il Sacro di Birmania viene chiamato anche il gatto con i guanti.
Dato che il pelo risulta essere piuttosto lungo, bisogna spazzolarlo almeno due volte la settimana e aumentare la frequenza durante i periodi di muta.
La mancanza di sottopelo rende l’animale molto sensibile al freddo; è pertanto vivamente consigliato tenerlo al riparo da correnti d’aria e al caldo nei mesi invernali, così da preservare la sua salute.

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