La curiosa intelligenza del polpo

21 Maggio 2021 - Erika Montani

Rate this post

Rate this post
Non tutti sanno che l’intelligenza del polpo è tra quelle che più spiccano nel mondo animale.
Secondo una teoria scientifica, milioni di anni fa questo animale solitario ha perso il guscio e questo lo avrebbe indotto a sviluppare un’intelligenza complessa. Gli studiosi sono molto affascinati da questo cervellone del regno animale dotato di oltre 500 milioni di neuroni localizzati nei tentacoli che usano per ispezionare, odorare, sentire e decidere.
È considerato uno degli invertebrati più intelligenti; è stato, per esempio, dimostrato che il polpo comune ha la capacità di apprendere se sottoposto a test di apprendimento per associazione e osservando gli altri della sua specie, capacità che era stata dimostrata solo in alcuni mammiferi. Sottoposto a test durante i quali gli è stata somministrata una preda rinchiusa in un barattolo, il polpo ha dimostrato di essere in grado di aprire il barattolo per raggiungere il cibo.

La particolare intelligenza del polpo

Soprattutto coloro che hanno a che fare con i polpi sanno bene di dover interagire con animali complicati e furbi, capaci di trovare strategie funzionali alla fuga in vasche vicine, rubare il cibo di altri animali, riconvertire conchiglie o gusci di noce di cocco per farne una tana o altri utensili. Il polpo possiede 3 cuori e ha la capacità di cambiare colore molto velocemente e con grande precisione nel dettaglio. Sfrutta questa abilità sia per mutare affinché non sia visto dai predatori, che per comunicare con i suoi simili.
Il polpo ama stare da solo, se incontra un suo simile potrebbe farne il suo pasto senza troppi problemi e inoltre, non lega con gli altri animali. Vive al massimo due anni e spesso subito dopo essersi riprodotto muore.

La determinante perdita del guscio

Sembra proprio che l’intelligenza del polpo sia legata al fatto che milioni di anni fa fosse dotato di un guscio protettivo; tuttavia, questa corazza ne vietava i liberi movimenti, come quello per la ricerca del cibo o la rapida fuga. La spontanea liberazione del carapace ha portato questo animale a ingegnarsi, a muoversi in maniera scaltra, infilandosi in luoghi nascosti, sia per cacciare, sia per proteggersi.

È Piero Amodio, studioso dell’intelligenza animale all’Università di Cambridge ad avere svolto un interessante lavoro scientifico che collega i 3 elementi, ovvero intelligenza del polpo, vita breve e asocialità alla perdita del carapace.
530 milioni di anni fa i cefalopodi infatti erano dotati di una corazza protettiva fatta di galleggianti colmi di gas, i quali consentivano ai polpi sia di nuotare sopra i fondali, sia di poterci camminare. Questo guscio era presente nei polpi sino a 275 milioni di anni fa quando, per sopravvivere muovendosi agevolmente, cacciare cibo e scappare dai predatori, se ne liberarono del tutto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non sarà visibile.