Polpo, tanto intelligente quanto strano
Dal nome scientifico di Octopus Vulgaris, il polpo è un mollusco marino di particolare intelligenza e dalle spiccate capacità mimetiche, che utilizza per sfuggire ai predatori e per comunicare con i propri simili.
Nonostante la furbizia, però, sappiate che questo cefalopode non risulta né longevo né socievole nei confronti degli altri individui della stessa specie, qualificandosi come un animale sostanzialmente anomalo, per non dire strano.
L’intelligenza straordinaria del polpo
Se messo a confronto con gli altri invertebrati, il polpo appare decisamente più intelligente: è in grado di apprendere per associazione, osservando il comportamento dei propri simili, ed è capace di aprire un barattolo svitandone il tappo, se questo gli consente di raggiungere il suo cibo.
Un video emblematico, che potete trovare su YouTube, riprende un esemplare di polpo mentre porta con sé, trascinandoli sul fondale marino, due gusci di cocco da utilizzare, al momento buono, come riparo all’interno del quale nascondersi, in attesa del passaggio di una preda.
La cosa che stupisce di più gli studiosi è che una simile capacità di apprendimento la si riscontra, solitamente, in animali dalla marcata inclinazione ai rapporti sociali, che vivono in gruppo e hanno la possibilità di osservare i propri simili, ma non nel polpo che, invece, appare solitario e scontroso.
L’evoluzione del polpo e l’addio al guscio protettivo
I diversi studi realizzati sulle facoltà cognitive del polpo hanno portato ad ipotizzare che la perdita del guscio protettivo, avvenuta circa 275 milioni di anni or sono a causa del naturale processo evolutivo, presenti profonde correlazioni con lo sviluppo di un’intelligenza superiore.
Fino ad allora, infatti, il polpo era dotato, come gran parte dei molluschi marini, di un guscio protettivo che lo salvaguardava dall’attacco dei predatori ma ne ingombrava i movimenti. Quando la necessità di spingersi sempre più in profondità, a causa dell’accresciuta concorrenza delle altre specie marine, ha determinato il salto evolutivo consistente nella perdita del guscio, il polpo è diventato più agile, ma anche più vulnerabile.
L’intelligenza del polpo – causa o effetto della perdita del guscio?
Sebbene alcuni ricercatori attribuiscano l’intelligenza del polpo alla sopravvenuta necessità di compensare la perdita del guscio e alla maggiore esposizione a rischi di predazione, altri studiosi concordano nel ritenere che il cefalopode, quando ha perso la sua protezione, avesse già sviluppato l’ingegno.
Come potete ben immaginare, infatti, se così non fosse stato, difficilmente il polpo sarebbe sopravvissuto all’improvviso venir meno del guscio, mentre è lecito pensare che solo a seguito dell’aumentare dell’astuzia, l’ingombrante fardello rappresentato dalla “conchiglia” sia diventato superfluo.
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